La nuova Confraternita di Misericordia di CastelBolognese ha compiuto vent'anni ma la sua storia ha radici molto lontane nel tempo.
E’ certo che essa nacque in contemporanea con il paese quando assieme alle prime case del borgo all'inizio del '400 il francescano padre Pasio avvertì la necessità di costituire un gruppo di laici consacrati all'assistenza dei malati, all'accoglienza dei pellegrini e in aiuto ai bisognosi. Dopo ben due soppressioni con Napoleone e per l'unità d'Italia, la nostra rinata Confraternita continua con competenza l'impegno con le opere di misericordia.
Per ricordare questo anniversario nella serata di venerdì 12 settembre, nella bellissima e riordinata chiesa di Santa Maria della Misericordia, prima e storica sede della Confraternita, si è tenuta la presentazione del libro del ventennale per parlare del presente senza dimenticare il passato. L'incontro, presieduto da don Gianni Dall'Osso, governatore della Misericordia, ha avuto inizio con la preghiera, fonte di grazia per dare all'animo il desiderio di dedicarsi agli altri.
Dopo il ringraziamento a tutti i volontari che svolgono un servizio nella Confraternita, ha preso la parola Luigi Cimatti presidente della Banca del Credito Cooperativo della Romagna occidentale che ha dichiarato di sentirsi da sempre vicino alla Misericordia specie per la condivisione dei valori cristiani che li accomuna e che la banca esprime.
Il sindaco Daniele Meluzzi, lieto di trovarsi in questa chiesa, luogo carico di religiosità e di storia, ha avuto un pensiero di elogio per i fondatori dell’ attuale Confraternita per aver supplito almeno in parte agli inevitabili disagi derivanti dalla chiusura dell'ospedale e ha ricordato la grande sintonia tra l'amministrazione comunale e le associazioni di volontariato, Misericordia compresa.
Ha concluso l'incontro Paolo Grandi che ha illustrato il testo del ventennale da lui predisposto, dato alle stampe per non dimenticare quello che la Confraternita ha fatto e continua a fare; poi si è soffermato su alcune figure di castellani che, contemporaneamente alla Misericordia, hanno aggiunto lustro per opere di solidarietà al nostro paese lungo il corso della storia: Giovanni Damasceno Bragaldi che ebbe l'idea di dare a Castello un nuovo ospedale; l'architetto Giovanni Antonio Antolini che lo progettò; le suore Figlie della carità, dette le cappellone, presenti nell'Istituto dei cronici, all'interno dell'ospedale e impegnate per l'assistenza alle giovanette dell'orfanatrofio Ginnasi; don Sandrino che per quasi sessant'anni ha svolto il suo ministero sacerdotale sempre a servizio dei castellani presso l'ospedale, nella Casa di riposo, in parrocchia: un esempio di grande religiosità e disponibilità.
La festa del ventennale si è conclusa sabato 13 settembre con la celebrazione in San Francesco di una messa solenne, durante la quale don Marco Bassi ha ricordato i valori cristiani e un buon numero di volontari della Confraternita ha proceduto alla vestizione dell'abito che costituiva la divisa storica della Misericordia, un momento di forte emozione; questa veste, con la sua buffa per coprire il volto, voleva essere ed a ancora il segno di un servizio gratuito ai bisognosi e così rivestiti i confratelli hanno rinnovato il loro impegno di volontariato per la gloria di Dio, la propria santificazione, il bene dei sofferenti e per essere propositivi di una civiltà dell'amore secondo le opere di misericordia.
Al termine don Marco Bassi ha benedetto la nuova ambulanza posta sulla via Emilia, al centro dei tanti automezzi di soccorso. Ha suscitato emozioni e riscosso grande interesse la ricostruzione digitale luminosa della storia della nostra Confraternita proiettata per tre sere in piazza sulla facciata della chiesa di San Francesco alla presenza di tanti castellani impegnati per la settimana dello sport.